Sono una gattara per sbaglio.

Incredibilmente questa cosa del blog sta avendo un adeguato seguito.
Anche se siete seguaci fantasma vi voglio bene ugualmente.
Forse dovrei fare una di quelle cose per coinvolgere il pubblico a casa tipo un givahawaii.

Però sono così povera che al più potrei regalarvi le mie mutande bucate.
Di più non me la sento.
E siamo già intimi.


Comunque parliamo del titolo del blog di oggi.
Che in realtà è tutto un pretesto per dire un'altra cosa. Ma visto che voglio ammorbarvi le palle con la mia vita, e voi siete qui per farvele ammorbare...beh avete capito.

Da un po' di tempo a questa parte casa nostra è un po' vuota - per ovvie ragioni che a voi resteranno ignote, così creo finalmente un po' di mistero attorno alla mia persona -. 
E visto che nessun Marcantonio è venuto a bussare alla mia porta ho deciso e optato per sostituire la presenza maschile - già pienamente attenuata da mia sorella, per carità - con un qualche tipo di animale.


Lo so, dalle mie parole sembra sempre che io sia una fredda calcolatrice inumana, priva di sentimenti che usa gli animali per colmare una sete di egoismo personale.
Ma non è così.
Per il semplice fatto che, se mostrassi un po' di emozioni o coinvolgimento, temo che tutta questa cosa del blog diventerebbe troppo personale.
Voi direte.

"Ieri hai detto pubblicamente che le ascelle di tua sorella odoravano di maccheroni?! Come può non essere personale questo?!!111!!".

In realtà non lo è. Affatto.
Quindi non sindacate.

Dicevo, un animale.
E ci ho studiato su molto su quale animale.
Siamo onesti.
Chi cappero prenderebbe un canarino o un pesce rosso per farsi compagnia?!
Al massimo mi comprerei un pesce rosso premeditando di saltare da un balcone.
O un canarino se dovessi farmi asportare l'utero a morsi e dovessi così pregustarmi una vita di infelice solitudine.

E quindi, coadiuvata dalla mia analista e dal fatto che non sono delle bestioline troppo complicate, ho optato per un gatto.


Ma il difficile è arrivato qui.
Io conosco solo persone che di default hanno un gatto.
Mi è sempre stato oscuro il come se lo fossero procurato.

Cioè...gattile?!...vicine di casa senza un futuro che collezionano gatti...?
Quando cerchi poi su google cose come 'Adotta micetta' ti escono le peggio cose.
- e anche quando ho cercato una gif adatta per spiegare questo gioco di parole sono cascata decisamente sulla 'micetta' sbagliata -.

In più.
Voi avete idea di quanto si debba essere politically correct quando ti rivolgi a questi super amanti del genere felino?
E in particolare a quelli che hanno a che fare con dei gattini in difficoltà?!
Ogni volta che contattavo un gattile dovevo fare dei voli pindarici per girare attorno alla questione 'gattile' 'adozione' 'disponibilità', pur di non essere scambiata per una fredda trafficante di gatti.

Poi, giustamente, arriva la fatidica fase delle domande di circostanza per l'idoneità dell'adottatore (?).
E confesso di aver barato sulla longevità della permanenza della mia prima gatta.
Scappò dopo un paio di anni.
Mica potevo dirglielo ai tizi al gattile.
Non penso che la prenderebbero troppo bene.

In più ho scoperto che le gatte d'inverno non vanno in calore.
E quindi per ora non ci sono cuccioli.


La cosa mi ha lasciata di cacca. Io pensavo che andassero in calore ad ogni soffio di vento quelle bislacche. Invece no, fanno le preziose!
E questo mi ha fatto capire come io non sappia una fava sui gatti.
E chi ne sa più qualche cosa?!
Li sterilizzano tutti.

Comunque giovani apro suggerimenti su possibili nomi per il malcapitato o la malcapitata. 
Per ora mi vengono in mente solo nomi di superalcolici.

La mia avventura con i gatti termina qui. 
Pensavo di allacciarla ad altro, come avevo detto sopra. 
Ma penso che mi terrò quella storia per un'altra giornata come queste, ovvero una di quelle giornate dove non ci sono parenti per casa e io non ho una sega da raccontare.

Ci manchi mamma.
Torna a casa.
Ti prego.
Non so farmi da mangiare.
E le buste della crema knorr stanno finendo.



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