Quando la giornata va di merda.

Quando ti piove merda dal cielo non c'è ombrello che tenga.
Ed è inutile sfoderare il solito ironico e sornione sorriso, sperando che la tua positività illumini la tua giornata di merda e la renda migliore.

Nah-ha.


L'unica soluzione sarebbe il chiudersi in casa e sperare che la sfiga non ti trovi.
Come quando gli ebrei dipinsero lo stipite di casa loro col sangue degli agnelli per scacciare lo spettro della morte da casa loro.


Notate la drammaticità della mia giornata?!
Bene, mantenetevi questa immagine impressa in mente perchè è con questo spirito che dovrete leggere le successive righe. 



Bene. 
Partiamo dal fatto che oggi il mio livello di imbarazzo era più alto del solito.
Non che fossi imbarazzata di qualche cosa.
Ma piuttosto che fossi imbarazzante per il genere umano tutto.

Più del solito.
Ed è grave.

Oggi ho raggiunto un livello di imbarazzo epico, tipo quando sei al ristorante per un appuntamento galante e ti parte un ruggito intestinale da fame del dopoguerra ma ti devi accontentare di un'insalatina che sennò passi per l'affamata di turno. Che poi l'insalatina non aiuto in quanto ad aria, ma quella è una diretta conseguenza dell'imbarazzo sopra citato.


Si sa che normalmente io avviso, come se fossi un geriatra, tutte le persone che mi circondano di quando e come devo andare a fare pipì. E oggi non sono stata da meno, mezza accademia sapeva che dovevo andare a fare pipì.

Che parola ridicola è 'pipì'?!
Sto divagando.

Solo che fuori dal bagno è partita la mia sciarada di figure di merda composte dalla sfiga più nera. 
In questo caso ha colpito il mio cervello e, come successe qualche anno fa -e sarà in un altro post di blog - mi sono scordata completamente di dove fossi. Il criceto mongolo nella mia testa ha smesso di funzionare e di coordinare l'apparato vestibolare con la vita reale. 
In sostanza uscita dal bagno mi è uscito un 'AAHHHHHHH!' soddisfatissimo, degno del peggiore dei camionisti di Caracas. 
Peccato che il bagno non fosse quello di casa mia, ma quello della scuola. E che fosse un bagno misto. E che ci fosse un povero malcapitato ad udire il mio latrato di vittoria.


Ma la cosa deve aver scatenato tipo un effetto sfiga a catena. Tipo pugni rotanti nei denti.
Mi sono fermata alla macchinetta del caffè a ridere della mia imbarazzaggine, indecisa se prendere un caffè o una coca cola. Avessi preso la coca cola si sarebbe risolto tutto nell'incidente pipì. Ma!
Il fato mi ha fatto prediligere un caffè macchiato senza zucchero, come la mia vita.

E nulla, girato l'angolo mi sono scontrata con una compagna di classe.
Scatenando quella che ho rinominato come 'Kimbo, coffee shower!'

Ora sono qua a digitare, con un fetore di caffè che risale dal mio vestito che fino a poco fa era bianco. 
Era.


Ora sto pazientemente aspettando la pausa, per prendere un'altra decisione di merda che condizionerà per sempre i miei ricordi.
O semplicemente che un pezzo di soffitto si stacchi dall'edificio e mi cada in testa.

Speravo che il karma avesse smesso di farmela pagare per le mie malefatte.
E invece...

#Mannaggialclero.

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