Animali da festa

Procrastination is the new way.
E con questa mini frase liquido tutti i miei voli pindarici per riassumere che alle volte sparisco nel nulla. 


Avete mai giocato a The Sims?
In particolare dal secondo in poi, quando potevi scegliere le caratteristiche principali del tuo omenet e buttarlo in un contenitore virtuale in cui avrebbe poi vissuto la sua breve e inutile vita all'insegna del flirtare e fare fiki fiki per poi riempire quello stesso contenitore con decigliardi di figli che non riuscivi più a gestire.
Era un ottimo gioco/parabola della vita.
Se sceglievi la caratteristica sbagliata ti toccava stare ore interminabili ad esaudire i suoi stupidi desideri, che andavano completamente in conflitto con quello che avresti fatto tu nella vita reale.
Quindi è per questo motivo che io, nella creazione dei miei topi da laboratorio, escludevo le cose come 'Romantico' o 'Animale da Festa'. 

Nel caso della creazione del personaggio maschile mi premuravo di spuntare 'Amante della famiglia', perchè il mio personaggino masculo in realtà era solo un suppellettile che doveva aiutare quella femminile in tutto e per tutto e stare a casa con i diecimila figli, mentre la mia si faceva una vita. Molto femminista come pensiero.


Dicevo, nelle caratteristiche non ho mai scelto 'Animale da festa' perchè si, creavi qualche cosa di totalmente irreale e distante dal mondo esterno, ma al contempo dentro di te sapevi che stavi creando un piccolo scenario a te simile e molto wanna be.

E io, animale da festa, non lo sono mai stato.

La prima festa, o che si voglia dire 'discoteca', l'ho braccata penso alla soglia dei vent'anni, mentre per tutti gli anni precedenti sono stata a casa a guardare i My Little Pony o a far finta di essere fotosensibile, come i bambini di The Others, per capirci. 
Quindi, tecnicamente, sono solo tre annetti scarsi che io esco ufficialmente 'a divertirmi'.
O almeno, sono tre anni che esco e mi immergo nella società come fossi un'animatrice di Acqualandia che si butta in mezzo alle orche assassine e cerca di fare la disinvolta.


Sono sempre stata abituata a passare le serate con gruppi circoscritti di amiche e stranamente in quelle serate pareva che il mondo esterno non esistesse.
Adesso invece c'è. E non è bello.
Pare sempre che tutti conoscano tutti, che siano amici di tutti e che sopratutto si divertano.
Io invece passo una serata tipo così... 

Come ogni sfregna che si rispetti vaglio di prepararmi una giusta e diplomatica ora prima, che si riassume poi in mezz'ora di trucco e parrucco/ asfaltamento facciale e mezz'ora di ponderazione sull'uso del lexotan o meno. Il risultato è una punkake drug face. 
Il resto dei minuti che mi restano li spendo a tentare di cavarmi con la cartavetrata la mia faccia di culo che, come s'era già detto su questo blog, ha negli anni incrementato la credenza mistico popolare che io sia una gran stronza antipatica. 
Quindi mi sforzo sempre di sfoderare il mio sorriso migliore, che non si sa mai, magari mi faccio degli amici.


Arrivo alla location.

 -prego il pubblico lettore di leggere mentalmente la parola 'location' così come è scritta, all'italiana, alla parla come magni, così mettiamo un po' di brio al tutto -.

E qui parte il 'ma chi me lo ha fatto fare' tour.

In un paesino piccolo, appunto, tutti conoscono tutti, tutti sono amici di tutti e TU NON SEI LA BENVENUTA.
Sono tutte persone che uscivano e si divertivano da quando avevano sedici anni o poco più, e tu che hai cominciato dai venti hai solo che da rosicare.
E quindi, con la consapevolezza nel cuore, che non ci ricaverai nulla di più di un fiacco 'ciao come stai?' ti fiondi al bancone.

E anche li ti prende l'ansia sociale sul beveraggio.

Coca Cola?
Che, ti hanno lasciato uscire alla fine le monache di clausura?!

Spritz? 
Non hai proprio un briciolo di carattere.

Hugo?
Ah, sei l'amica di quella con lo Spritz, ma ancora più insignificante!

Vodka? 
O sei russa e hai spostato la colazione alle nove di sera, oppure hai sedici anni, mettici pure la redbull a sto punto e hai fatto tombola.

Gin Lemon?
Siamo in un bar per alternativi, non in una discoteca. Bastarda conformista.

Montenegro? 
O nascondi un tronchetto della felicità in mezzo alle gambe, o tuo padre da piccola ti picchiava con la cintura.



Alla fine, nel corso di questi tre anni di 'mi butto fuori di casa e interagisco con il mondo' ho capito che la chiave di tutto sta nel vino rosso.
Cosa che a me faceva cacareilcazzo fino a tre anni fa, ora ho imparato a deglutire senza respirare, così non riesco a distinguere se mi sto calando il Bisolvon tosse sedativo o un Teroldego.
Il brutto del vino è che ne esistono tremila tipi diversi, fruttati, mossi, fermi, al retrogusto di merluzzo, ecc.. e io non riesco a distinguerne manco mezzo. Tanto che potrebbero passarmi del Tavernello e lo farei decantare, pure.
E sopratutto non ho memoria. 
Quindi quando finalmente trovo un vino che me gusta mi dimentico subito come si chiama, e ci si può mettere la mano sul fuoco che la volta dopo prendo quello che non mi piaceva. 

Sorvolata la questione alcolici, si insinua quella del 'non posso starmene come un allocca appoggiata al muro da sola' altrimenti sembro un poeta maledetto in gita scolastica. 
Che potrebbe accrescere il mio fascino, ma al contempo mi monta un'ansia da battaglia che non vi dico, col rischio di restare costipata per un mese, e la cosa non mi va.
Quindi cerco sempre in vano di infilarmi in mezzo ai discorsi altrui, facendo finta di partecipare e di ridere ogni tre per due. 
Solo che ti gamano presto, e quindi sei costretta a compiere questa azione con tutti i gruppi presenti, di cui conosci a malapena una persona. 

Nel caso migliore esco con una vittima sacrificale prescelta e ci sto attaccata come una malattia venerea, rischiando di sembrare la sua ombra poraccia.

Il tutto in media si conclude alle 23.00, ora in cui decido che mi manca l'aria e che è meglio tornare nel mio caldo nido familiare, a casa.

E per il resto della nottata passo a fissare il vuoto con un 'Ma chi me lo fa fare' stampato negli occhi.


Bene, e dopo aver fatto di nuovo la figura della sfigalady mi metto a guardare un film, per provare un po' di ristoro da tutta questa ansia sociale.

Bacioni e Abbraccioni.

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