Just for Mario

Siamo vicini a pasqua e, visto che soffro di manie di protagonismo, risorgo anche io.
In anticipo.

Mi mancava tenere aperto il blog e dall'altra google con la ricerca gif.

Un po' come quando compi gli anni nello stesso periodo di una tua amica, e devi affrettarti a fare la festa prima di lei. Quando sei piccola lo fai in modo da intronfare tutti di torta così che al compleanno dell'infame che nasce due giorni dopo di te la schifano. Quando raggiungi un'età più avanzata invece fai la stessa cosa con gli alcolici.

Per fortuna non ho amici, così evito di rovinare i compleanni altrui, e il mio karma resta un po' più pulito. Eh, vedi che culo?!


Bene.

Dal titolo non si capirà na ciola. Ma tanto penso che non abbiate mai capito molto di quello che andavo a scrivervi in questo blog. Ma alcune persone si sono fatte delle belle risate a leggerlo, quindi lo dedico a loro.

*Siii, oddiooo, grazieee...su le maniii...woooh!*



E di cosa parliamo oggi? Eh...eh?!
Non lo so nemmeno io. E questo è quanto.
Però in media quando non so cosa dire è sempre meglio, per esperienza.
Che vita vuota.........

......
.................
..

Comunque.
Scrivo da una delle mie lunghissime ed eternissime pause pranzo. Che un tempo erano: sii che bello, è finita la lezione, andiamo a farci un panozzo - nel mio caso per chi mi conosce, delle schiscette tristissime con quattro avanzi - al sole in riva al lago - sempre per chi mi conosce, studiavo in prossimità del lago di Garda, gran figata, soldi ben spesi! -. Adesso le mie pause pranzo sono delle torture indocinesi.

Un misto di
Non so cosa andare a mangiare

Mah forse resto chiusa qui in ufficio

Ma se poi mi abbiocco?! Mica posso dormire sulla scrivania...se mi vedono mi lanciano due monetine per compassione...


Ma sopratutto queste pause pranzo mi ricordano che la pacchia è finita.


Eh si, perchè quello che non ti dicono quando inizi il tuo percorso scolastico è che alla fine del turbinio di anni passati tra i banchi c'è la vita vera.
Passi ....
datemi il tempo di contare sulle dita quanti anni sono.......
SEDICI...e dico SEDICI anni della tua vita nella bambagia più totale.

Wè...sedici anni sono un'infinità. E chi me li ridà?! Eh? E chi ci ridarà i Marò? Hmmmm?!! E i vaccini....

vabbè.

Sedici anni in cui la tua vita è programmata.
I primi cinque ti ci accompagnano pure.
Gli altri tre il trauma più grosso è prendere la corriera - nel mio caso almeno -.
Gli altri cinque li spendi a trovare un moroso.
E gli ultimi tre fai finta di essere un membro fondante della società futura     - non nel mio caso almeno -.

E poi?!
E poi che fai?


E poi, dopo sedici anni a far prendere al tuo culo la forma di una sedia, sai che devi andare a lavorare.
Almeno nel mio caso che sono povera dentro.

E una volta che inizi a lavorare scopri che gran ciavata che è, e capisci perchè qualcuno fa la specialistica.
Cioè, se prima sedici anni ti sembravano tanti, adesso hai l'eternità d'avanti.

In più assieme al lavoro arrivano le responsabilità.


Io sono sempre campata col motto 'Eh, quando sarò grande...*aggiungere qualsiasi cosa*'
Da sempre. Anche adesso che ho 25 anni continuo a ripetere che farò determinate cose quando sarò grande.
Perchè nessuno ti insegna a diventare grande, anzi.
O meglio, non è che uno deve insegnartelo, dovresti avercelo dentro. Tipo: compi 18 anni *TAC* ti viene il grande.

Che suona malissimo.

E invece no, passi i 18, poi arrivano i 19, fan capolino i 20, 21, 22, 23, 24, 25 e in men che non si dica arrivi a 50 anni a pensare 'Mah, forse è ora che mi divento grande'.
Forse, se ti va di culo.

Avete presente quando siete li li tra primavera e estate, che siete indecisi se mettere i sandali o meno e arriva l'impavido del villaggio che vi toglie dagli impacci sfoggiando un paio di sandalazzi tipo Gesò di Nazareth con tanto di micosi invernale?!
Ecco, servirebbe un Gesò dei sandali anche per l'età adulta.

Certo, ci sono i tuoi amici su facebook che si sposano e fanno figli, ma per una qualche strana ragione quelli non li si declina mai come 'adulti' ma piuttosto come 'scherzi di natura'.

La prima vera cosa da adulta che ho fatto è stato un finanziamento per pagarmi la macchina.
Probabilmente ho inserito nel cervello 'guida scema su come essere adulti', poichè se ti indebiti come prima cosa, dei problemi li hai.
Ma con questo atto mi sono guadagnata la mia indipendenza, e un ulcera da stress che dio ce ne scampi ora invece che incubi sulle verifiche ho quelli da interessi.


Quindi se state cercando dei consigli o delle rassicurazioni, non ne ho.
Ma manco per 'u chezz.
E se anche ne avessi non ve li direi!
- ci avete mai fatto caso di come questa frase nei film sia sempre causa di morte certa e assicurata? -



Beh. Ho finito la pausa pranzo nel frattempo.
Cia'


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